
Liam Neeson e il vortice del caratterismo ridondante
Da quasi premio Oscar a re dei moderni b-movie Absolution è solo l’ultimo dei film che intrappolano un grande attore nella morsa della mediocrità Absolution è solo l’ultimo tassello di un puzzle in deterioramento. L’ultima interpretazione di un attore di talento, capace di adattarsi a più ruoli, elemento di raccordo tra vecchie e nuove generazioni. Qualcosa non torna. Il tenebroso Liam di ruoli ne ha interpretati, ma negli ultimi 15 anni sembra non aver mai dismesso i panni del caratterista. Più o meno perdente. Tormentato? Si. Alcolista? Si. Peccatore? Si. In cerca di redenzione? Sempre. Redento? Quasi. O quasi sempre, secondo i gusti. Sembra tornato alla fine degli anni 80, quando sfoggiava un sorriso più o meno beffardo mentre seduceva Gina Calabrese (Saundra Santiago) in Miami Vice. Iniziava lì…