Andrea Colosimo in “E le stelle ballavano…”

Un mondo fatto di gioia

 Andrea Colosimo in “E le stelle ballavano…”

È possibile ritornare a leggere un libro, a stare distanti per qualche istante dai dispositivi elettronici?

M.L.: Da dove nasce la passione per la scrittura?

A.C.: Nasce da bambina, perché passavo tantissimo tempo da mia nonna che mi leggeva le storie e mi sono appassionata prima all’ascolto, poi alla lettura e infine alla scrittura. Il primo libro che ho pubblicato nel 2021 è nato negli anni dell’università.”

M.L.: Come mai ha deciso di scrivere per bambini e ragazzi e non si è mai approcciata a qualche altro genere?

A.C.: Ho sempre avuto il desiderio di pubblicare per le mie bambine. È nata da lì poi l’idea di pubblicare e di non lasciare le storie nel cassetto. Inoltre ho sempre amato le illustrazioni che accompagnano il testo.”

M.L.: È stato difficile trovare un linguaggio adatto per attirare l’attenzione dei bambini e dei ragazzi?

A.C.: “ No, perché essendo mamma sapevo più o meno le tematiche da trattare. La seconda storia, ossia quella di adesso, è nata da una crisi mia all’università poi è stata adattata e adesso è più attuale che mai.Nel libro si parla anche di empatia e, lavorando con i giovani a scuola ogni giorno, vedo che manca tantissimo. Secondo me o si è empatici o non lo si è, non è una dote che si può imparare.”

M.L.: Ha intenzione di spaziare o vuole continuare sempre su questo filone?

A.C.: “No. Io voglio continuare a scrivere per i bambini, anzi è già pronta la prossima storia che parla della fatina dei denti. Non ho né interesse, né tempo per fare altro, questa è una passione e ho un lavoro che mi richiede tantissimo tempo.”

M.L.: Come mai hai scelto questo titolo?

A.C.: Ho scelto questo titolo perché volevo dare alla scena finale l’importanza che ha. Quando alla fine Luna sveglia le stelle, ballano dalla felicità e quindi per me il concetto di essere felici è molto importante. Il libro è dedicato alle mie figlie Elena e Romina perché fanno brillare il mio cuore di gioia.”

M.L.: Nella copertina ci sono diversi nomi per le illustrazioni. Come mai ha fatto questa scelta?

A.C.: “Tutto è nato da un progetto PCTO con un liceo artistico che mi ha raccomandato una mia collega. Sono andata, ne abbiamo parlato e poi in 22 hanno fatto delle proposte. Successivamente ho scelto i tre ragazzi più affini nello stile e secondo me è uscito un bellissimo progetto. Le illustrazioni sono state svolte da Martino Bonaldo, Micheal Falcioni e Yasmina Rosa-Sivilin.”

M.L.: Ai bambini che cosa vuole trasmettere con questo libro?

A.C.: “Come prima cosa, la gioia di leggere, che oggigiorno è diventata missione. Vorrei riportare i bambini dai tablet ai libri ma è un lavoro difficile. Quindi la mia prima missione è semplicemente ritrovare la gioia e il piacere di leggere. Poi un altro messaggio che voglio trasmettere è che ognuno di noi ha dei compiti da fare e se qualcuno non li fa qualcosa va storto o non funziona più.”

M.L.: Lei parla sempre di empatia ma c’è un modo per trasmetterla?

A.C.: “L’unico modo è viverla e fare da esempio. Tutto parte sempre in famiglia, l’ascolto, il dialogo sono fondamentali. Non va bene isolarsi con telefono o altri dispositivi, il bambino imita soprattutto le figure di riferimento.”

Andrea conclude: “Di questo libro sono particolarmente felice perché è stato illustrato da tre persone, quindi tre mani diverse. Per tale motivo non è un lavoro omogeneo ma questa variazione di stile a me piace molto. Lavorando con questi ragazzi ho capito che bisogna dare fiducia ai giovani. Io mi sono fidata di loro, hanno ascoltato ogni mio dubbio, ogni mio cambiamento e ogni richiesta.”

Martina Luciani

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