Maleficent: il vero amore non è quello che ci si aspetta

Maleficent: il vero amore non è quello che ci si aspetta

Cinema, Tècne Magazine
Intrecci e particolarità di un capolavoro che ha già 10 anni Ben 10 anni fa usciva al cinema Maleficent. La pellicola è finalmente disponibile in piattaforma. Come Grand Budapest Hotel, è nel catalogo di Disney+. Visionario. Un prodotto cinematografico davvero singolare, come altrettanto singolare è stata la scelta della Disney di rimettere mano a un classico fiabesco da sempre molto caro a diverse generazioni. Prendendo le mosse da “La bella addormentata nel bosco”, il film sembra subito avere un intento revisionista. È, con la pazienza e pacatezza della voce narrante, sicuro di poter smentire “un'antica leggenda”, offrendo la reale versione della storia, indirizzando lo spettatore ad aspettarsi un qualcosa di assolutamente inedito. È quello che effettivamente accade. È completamente superata la dicotomia buono-cattivo. In tutto il film il rapporto bene-male…
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Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel

Cinema, Tècne Magazine
Grand Budapest Hotel: Resta ancora qualche tenue barlume di civiltà in questo barbaromattatoio un tempo noto come umanità Dopo 10 anni il capolavoro di Wes Anderson è finalmente disponibile in piattaforma. Disney+ offre il titolo in catalogo, mentre tutte le altre con un prezzo aggiuntivo all’abbonamento. Non resta che godersi un pellicola eclettica e bizzarra che già fa scuola. Irriverente. Satirico. Coinvolgente. Grand Budapest Hotel è tutto questo, ma molto, molto di più. Una commedia, una commedia nera, una storia dentro la storia, un turbinio di emozioni, illazioni, giochi di potere asserviti alla comicità più spicciola, ma non per questo meno conturbante. L'Ungheria del secondo dopoguerra ospita un decadente albergo, teatro di una fantastica epopea decenni prima, depositario di una storia perduta, a tratti grottesca, ai limiti dell'inverosimile, che solo…
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Il Ministero della Guerra Sporca sotto l’imperio dell’irriverenza

Il Ministero della Guerra Sporca sotto l’imperio dell’irriverenza

Cinema, Tècne Magazine
Guy Ritchie continua a stupire Ben fatto. Sarcastico. Irriverente. Parossistico. In poche parole, Guy Ritchie. Proietta col solito piglio ironico l'ottimo soggetto di Damien Lewis, onorando eroi di guerra inglesi e mostrandoli al grande pubblico. Certo, di somiglianze neanche a parlarne, ma alla settima arte si concede questo e altro. Alan Ritchson ha spiccato il volo. Dopo Reacher e Fast X sembra ormai tagliato per il ruolo di macchietta spacca tutto. Quegli occhi a metà tra Homer Simpsons (si scherza Alan) e David Summer (Dustin Hoffman in Cane di paglia) impreziosiscono una caratterizzazione azzeccata e un ruolo che potrebbe farne il degno erede di icone dure e pure ma dalla battuta tagliente so 80's alla Stallone, Kurt Russell e Mel Gibson. Forse con più black humour, ma il suo stile…
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Batman Caped Crusader

Batman Caped Crusader

Cinema, Tècne Magazine
Bruce Timm reinterpreta l’universo di Batman 30 anni dopo Batman è in piena deriva revisionista. Il pinguino è una donna, Oswalda, i Gordon sono di colore. È visibile una certa modernità rispetto alla serie del ‘92, considerata anche la scelta del reboot. Tuttavia, non sembra sia così più noir rispetto alla serie che lanciò l'universo animato del pipistrello. Certo, la destinazione di pubblico è evidente. Nel ‘92, stante la deriva commerciale e la mancanza di strumenti di diffusione di oggi, la serie ebbe come fruitori principali bambini e ragazzi. Con tutto quanto potesse concernere in fatto di sceneggiatura e dialoghi. Oggi, con l'avvento delle piattaforme e la differenziazione di pubblico, la produzione ha potuto virare su una direzione matura che esaltasse l'oscurantismo e la volgarità del fumetto. Notevole il lavoro…
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From – una serie TV dalle tinte scure della paura

From – una serie TV dalle tinte scure della paura

Cinema, Tècne Magazine
Un titolo emblematico come From non può passare inosservato dopotutto si tratta un’opera prodotta dalla Epix e trasmessa da MGM+ negli USA dal 20 febbraio 2022. In Italia è possibile vedere questa serie su Paramount plus. Di cosa parla From? Si tratta di una successione di eventi al limite tra la fantascienza e il genere horror che, però, ha in più una sana (si fa per dire!) dose di analisi psicologica e sociale: già perché tutta la narrazione ha inizio quando la famiglia Matthews decide di risolvere un po’ di problemi familiari organizzando una gita fuori porta. Così Jim, Tabby, Julie e Ethan Matthews a bordo del loro camper si perdono, non c’è campo e si trovano di fronte un tronco di albero caduto che blocca loro la strada. Da…
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Un gentiluomo a Mosca – più che una serie TV

Un gentiluomo a Mosca – più che una serie TV

Arti Visive, Cinema, Tècne Magazine
A volte capita di potere vedere una serie TV (in questo caso una miniserie TV) talmente interessante da chiederti se e quanto abbia rispettato la storia. Un gentiluomo a Mosca – infatti – è un prodotto televisivo che ha, quasi, una funzione – in un certo qual modo – didattica: una successione di 8 episodi di circa 55 minuti l’una, che presentano una Russia molto affascinante (osservandola da un punto di vista puramente storico!) ovvero in quel periodo compreso tra la rivoluzione del 1912 e il 1954. Come viene osservato questo periodo di tempo? Ecco è proprio questo il nocciolo dell’intera narrazione che rende questa miniserie tanto innovativa perché l’ideatore Ben Vanstone pensa ad un romanzo già in circolazione dal titolo omonimo – A gentleman in Moscow - (opera dello…
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Wonder: il coraggio di uno diventa la forza di tanti

Wonder: il coraggio di uno diventa la forza di tanti

Cinema, Tècne Magazine
Finalmente sbarca su Netflix una pellicola giovanile molto attuale e dai grandi risvolti sociali: Wonder, di Stephen Chbosky. Il diverso. Quanta letteratura sul tema. Quante parole dette, quanti libri scritti, quante storie raccontate. Niente può rendere l’idea meglio di una pellicola che trascenda il superfluo e concretizzi davvero dinamiche che spesso si sottovalutano, si banalizzano. Wonder catalizza con linguaggio semplice ma deciso quanto raccontato dall’omonimo romanzo di R.J. Palacio, elevando contenuti di corridoio a riflessione per grandi e piccoli. Il film insiste sulla diversità di punti di vista, presentando la stessa trama da occhi diversi, avvicinandosi e allontanandosi dal focus personale, illustrando un’emotività genuina insita in ognuno di noi, che siamo bambini, ragazzi e adulti. Il diverso spaventa sia chi osserva sia chi è osservato, i primi per mancata conoscenza,…
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La forma dell’acqua: la semplicità raccontata da Del Toro

La forma dell’acqua: la semplicità raccontata da Del Toro

Cinema, Tècne Magazine
Una favola dell’evo moderno Sbarca su Disney+ uno dei film fantastici più dibattuti degli ultimi dieci anni. Elementare. Imprevedibile. Storia non storia. Una fiaba che si sporca le mani ma che trova la propria catarsi proprio nell’elemento principe del genere umano, l’acqua. Quella stessa acqua che dà la vita, quel liquido così prezioso da non avere forma, odore, sapore, colore, ma che è fonte inesauribile d’eternità. L’incipit narrativo prende le mosse dalla semplice vita di un’inserviente di Baltimora, siamo nel 1962. Elisa conduce una vita semplice, abitudinaria, ordinata. Per scelta forse, sicuramente per necessità. Questo non le impedisce di avere un’esistenza dignitosa, onesta, senza particolari aspirazioni, ma con la passione per le piccole cose, quelle vere, quelle che rendono felici a prescindere. La grandezza dentro le piccole cose come le…
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The Beekeeper: Adam Clay a caccia di calabroni

The Beekeeper: Adam Clay a caccia di calabroni

Cinema, Tècne Magazine
David Ayer e Kurt Wimmer sprecano un’occasione Proteggere l’alveare. Incipit di nome e di fatto. Metaforica litania che scandisca tutto il film. Nell’ottica di Adam sono tutti un po’ calabroni. Come tali, vanno rimossi. Ogni elemento che disturbi un sistema, il sistema, merita di essere espunto dallo stesso. Lo status quo deve essere mantenuto o ripristinato. Stringente è la logica alla base delle azioni di Adam e dei Beekeeper. Forse Mr. Clay materializza e concretizza in maniera definitiva una retorica imposta e, non è dato sapere come, indotta in modo ridondante. Replica con pervicacia ogni proponimento che sia figlio di una morale assunta come universale. A volte univoca. A volte fallace. Comunque giusta. Tema principale della pellicola sembra essere proprio il giusto ontologico, la giustizia propriamente detta. Una giustizia etica…
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Road House: Doug Liman e Jake Gyllenhall proiettano un classico nel 2024

Road House: Doug Liman e Jake Gyllenhall proiettano un classico nel 2024

Cinema, Tècne Magazine
  Elwood Dalton è bello. Di un’umiltà quasi affettata. All’inizio si percepisce una grande bontà, condita da una voglia di espiazione da sindrome di agnello sacrificale. Un potere derivante da una brillante forma fisica e da un talento marziale non può prescindere da un controllo e un autocontrollo che ponga il nostro eroe nel lato giusto della storia. Qualcuno avrebbe parlato di binomio potere-responsabilità. Old but gold. Per i primi 40 minuti la pellicola non ha la pretesa di emulare l’originale. Se non in costruzione e inquadramento della trama. Un plauso alla colonna sonora che, come nel 1989, scandisce ogni tensione narrativa, accompagnando allegramente una sinossi forse prevedibile ma compatibile con il genere di riferimento. Elwood parla poco come James, ma è meno serioso. Più leggero, meno rabbioso. Riprende altri…
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