John Wick 4: il pokerissimo non basta

Cinema, Tècne Magazine
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate   Irreale. Spettacolare. Chad Stahelski è andato all-in. John Wick si gioca il tutto per tutto. Vuole ancora la pace. Prepara l’Armageddon. La guerra non basta. È necessario tagliare la testa del serpente. Che accade quando il serpente sia un’Idra con un’infinità di teste? Si trova un motivo narrativo che permetta a John di barcamenarsi per quasi tre ore di film con un obiettivo che sembri l’unica cosa credibile di fronte alla fenomenologia dell’impossibile. Plausibile. Impossibile. Discutibile. Curioso da dire, ma il capitolo 4 si manifesta come la summa del franchise. Oltrepassa la novità del primo, estende la fotografia del secondo, complementa i tecnicismi del terzo. Soprattutto, riesce a fornire ancor più azione di Parabellum, complici elementi narrativi coerenti con il suo predecessore. Amplificata ancor…
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A Pordenone è nato il primo contest dedicato al teatro di “montagna”

Tècne Magazine
Promosso dal Teatro Verdi di Pordenone e dal CAI, l'iniziativa vuole sensibilizzare e salvaguardare l'ambiente e la popolazione montana   A Pordenone, all'interno del “Progetto montagna”, ha preso avvio il primo contest dedicato ad autori di drammaturgia teatrale che hanno come riferimento l'ambito montano. Il progetto, ideato e voluto fortemente dal Teatro Verdi di Prodenone e dal CAI (Club Alpino Italiano), è nato nel 2021 ed ha avuto, fin dal suo inizio, l'obiettivo di promuovere l'attenzione verso la montagna e verso la valorizzazione e la salvaguardia del suo ambiente e della sua popolazione. A questo scopo già nei mesi estivi del 2022 si sono messi in scena vari spettacoli teatrali volti a sensibilizzare la collettività.Così, in occassione del concerto sinfonico dedicato alla Giornata internazionale per la Montagna, svoltosi nel mese…
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The Banshees of Inisherin: gli spiriti dell’isola intonano un canto di insoddisfazione e appagamento

Cinema, Tècne Magazine
Un’isola affascinante è teatro di una storia paradossale. Quanto mai attuale. Non banale. Il regista (Martin McDonagh) ci offre uno spaccato di due filosofie autoevidenti in atavico contrasto tra loro, seppur legate da decenni di vicinanza fraterna. Un’amicizia pluriennale sferzata da sinistre forze che giochino al fraintendimento e rischino di essere volano di atrocità. Cantori di tragedie dal verificarsi incerto, sono quasi personificate in immagini caricaturali che non esistono più, nonostante molto feconde nella mitologia irlandese. La versione italiana purtroppo cambia il titolo e non rende giustizia all’intento del regista, quello di caratterizzare un’essenza infausta che nel folclore irlandese si delinei in donne legate a famiglie dai tipici nomi familiari Mac o Mc, giocando sul paradosso del proprio cognome, in omaggio alle origini parentali. Una narrazione dall’incedere ovattato, lento come…
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