Una nuova metafisica dell’amore nell’opera letteraria “Connessione mentale”

Un racconto impalpabile e rarefatto porta nelle librerie un nuovo concetto di romanzo d’amore in cui il sentimento viene disancorato dal materialismo

Antonella Daffinoti è una poetessa calabrese di Rombiolo, in provincia di Vibo Valentia.
Già finalista in numerosi concorsi di poesia di livello nazionale, nel 2020 è vincitrice del Concorso nazionale di poesia “Paola Carbone”.
L’esigenza creativa l’ha portata a sviluppare uno stile originale sia nella prosa che nella poesia che lei stessa definisce “compagna di vita”.
E’ del 2017 la sua opera prima intitolata “In volo verso l’infinito” dedicata alla memoria del fratello scomparso, seguita nel 2018 dalla prima raccolta di poesie “I pensieri di Dafne”. A queste hanno fatto seguito una seconda raccolta intitolata “Viaggio nei giardini del cuore” (2021) e “Una gemma dagli occhi ambrati” (2022), tutti editi da Mario Vallone Editore.

Nel maggio 2023 la Protos Edizioni ha dato alle stampe l’ultimo libro della scrittrice: “Connessione mentale”. L’opera è l’ultimo approdo verso uno stile complesso, lontano dai canoni oggi in voga e che possiede numerosi aspetti di interesse. Si tratta infatti di poesia mista a prosa in cui la lirica oscilla costantemente tra la metafisica, lo spazialismo in senso lato e la psicologia, in una cornice naïf circonfusa di mistero.


L’ho intervistata per comprendere meglio questa poetica particolare.

M.G.: Gentile Antonella Daffinoti, la ringrazio per aver accettato il mio invito.
Il suo ultimo libro “Connessione mentale” narra la storia d’amore sublime e trasfigurata di due coppie di amanti in connessione mentale tra loro.
Qual è il significato e quale può essere la chiave di lettura di questo testo?
A.D.:
Questo libro è nato dall’incontro con una persona che mi ha raccontato la sua storia. In quel momento non immaginavo che avrei scritto un nuovo libro perché avevo appena pubblicato il precedente, invece l’ho trovata particolarmente adatta a raccogliere le mie emozioni insieme con quelle della persona che me l’aveva raccontata. Così, senza nemmeno accorgermene è nato questo testo sulla relazione d’amore.
La coppia Brenda e Simon ha vissuto in un’altra coppia di persone loro antenate, Philar e Willy. La protagonista Brenda sogna creando la connessione con Philar, e ama Simon con la consapevolezza di averlo già fatto in un’epoca passata. Per quanto possa apparire complesso il risultato, il mio lavoro è molto naturale. Mentre solitamente nella scrittura tutte le cose sono inquadrate e hanno un ritmo ordinato, a me piace seguire quello che la mia testa mi suggerisce in un determinato momento. Vado dietro all’intuizione e ai suggerimenti che il mio inconscio mi dà senza cambiare nulla cercando di restare il più fedele possibile alla spontaneità della scrittura nel momento in cui nasce.


M.G.: Quali sono i suoi autori e libri di riferimento e gli elementi da cui trae ispirazione nel processo creativo?
A.D.: I miei autori di riferimento sono Emily Dickinson, Ungaretti, Montale, Calvino, Leopardi…E ce ne sono molti altri! Sono tutti autori di libri importanti verso i quali ho provato un particolare trasporto. Invece, per scrivere traggo ispirazione dai momenti bui, situazioni di tristezza e solitudine. Quando qualcosa mi turba mi immergo nella scrittura e paradossalmente quelli sono i miei momenti migliori. Sono attimi che colgo in qualsiasi momento: qualunque cosa stia facendo mi fermo e appunto le cose per non perdere l’ispirazione.

M.G.: Che tipo di risposta ha avuto la sua originale proposta letteraria dal pubblico?
A.D.: L’impatto sul pubblico è estremamente positivo e sono molto felice dell’esito del libro. Chiunque lo ha letto è rimasto colpito dall’insieme di poesia e prosa, unite alle illustrazioni che le accompagnano. Posso riferire il recente commento di una lettrice che ha espresso il proprio apprezzamento: questa signora, che tra l’altro è una psichiatra, mi ha detto di aver trovato molti spunti interessanti e che il racconto è “positivamente non per tutti” nel senso che se viene letto con troppa leggerezza non si riesce a entrare nella storia, e io condivido questo punto di vista. Del resto il messaggio che porta con sé la protagonista è un approccio con l’altro sesso non sul piano fisico ma su quello spirituale, e questo è ciò che lega la coppia nell’amore.

M.G.: Quali sono i principali ostacoli che incontra una scrittrice emergente al giorno d’oggi?
A.D.: Personalmente sento di non aver avuto nessun ostacolo. Da quando ho incominciato a pubblicare le mie opere ho sempre avuto dei buoni risultati, anche nei concorsi. In questo periodo sto partecipando ad incontri culturali dove l’arte viene espressa in tutte le sue forme, per cui mi trovo a recitare poesie e declamare altre letture insieme ad esposizioni di pittura, scultura e con la musica. Le persone partecipano e rimangono affascinate da quello che dico e la mia sensibilità arriva, infatti, ho notato che il pubblico non si alza per andare via alla fine dell’evento perché spera che ci sia dell’altro e questo mi rende contenta.

Mattia Genovesi 

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