Isabel Allende. Una scrittrice oltre il luogo e la storia

Isabel Allende Llona è una scrittrice sudamericana; tra le più popolari in lingua spagnola attualmente in attività. Nasce il 2 Agosto 1942 a Lima, dove i suoi genitori si erano trasferiti per lavoro.

Isabelle Allende ha avuto, sin da piccola, una vita piena di avvenimenti: nel 1945 il padre Tomás Allende abbandona la famiglia e la madre, con figli a seguito, decide di lasciare il Perù per ritornare in Cile e andare a vivere dal nonno della scrittrice Santiago.

Grazie ai rapporti di parentela con Salvador Allende (presidente del Cile, ucciso nel colpo di stato del 1973) sia Isabelle che i fratelli riuscirono a vivere bene e a potersi permettere una buona istruzione.

Nel 1953 la madre si risposa con un diplomatico ed inizierà un periodo di spostamenti che trasformerà la giovane Isabelle in una “donna del mondo”: prima Bolivia, poi Europa e infine Libano. Torna in Cile nel 1959 e sposa Michael Frías con il quale avrà due figli (Paula e Nicolás) e proprio durante questi anni di matrimonio si dedicherà al giornalismo. Tutto sarà destinato nuovamente a cambiare con il colpo di stato di Pinochet  del 11 Settembre del 1973; lascerà il Cile e andrà a vivere in Venezuela, a Caracas, dove vivrà fino al 1988. Sempre nel 1988 divorzierà dal marito e si trasferirà negli Stati Uniti con il suo secondo marito William Gordon, a San Rafael, in California. Attualmente sposata in terze nozze con Roger Cukras.

I mondi letterari della Allende 

Naturalizzata statunitense, Isabelle Allende esprime con grande passione questo “vivere tra mondi” tanto differenti tra loro e li inserisce nelle sue opere passando dalla situazione politica e culturale cilena e sudamericana a quella statunitense. Attraverso i suoi romanzi si può viaggiare con personaggi (quelli femminili sono spesso focali!) inseriti in spazi temporali variegati con lo scopo di creare un mix di ambientazioni e storie avvincenti.

La Allende, con all’attivo più di 30 opere (tra racconti e romanzi), si può collocare in quella ristretta cerchia di intellettuali internazionali estremamente prolifici a livello editoriale.

A rendere Isabel Allende tanto famosa è certamente il suo stile unico che la identifica tra le personalità latino-americane più celebri; una figura editoriale di primissimo piano capace di coadiuvare il misticismo della sua terra di origine con la modernità degli Stati Uniti dove risiede da tempo. I tratti della letteratura sudamericana sono molto presenti nel suo stile che è denso di odori e colori tipici di quel territorio dal quale proviene, ma non solo… poiché ciò che realmente la identifica è quel sentimento di profondo slancio umano verso i più soli, gli emarginati.

Le sue opere, molto diverse tra loro, hanno tutte questo senso di intensa religiosità della fisicità umana esaltata in ogni espressione: sia quando esprime il peggio che quando esalta il bello delle persone. Ciò che la rende davvero unica è il coraggio di esporsi e di mettere a nudo in modo metaforico ma anche concreto le proprie fragilità e debolezze senza celarsi al pubblico famelico.

La scrittura di Isabelle Allende ha, in sé, una sorta di eco primordiale che richiama anche un misticismo antico dove solo i luoghi e i tempi delle storie possono essere antichi.

Infine, una peculiarità della sua scrittura è che Isabelle è famosa per essere estremamente metodica: inizia ogni nuovo romanzo lo stesso giorno (8 Gennaio) e scrive alla luce di una candela (usata anche per scandire il tempo della scrittura).

Un salto in alcune opere di Isabelle Allende

Se pensiamo, per esempio ad un suo romanzo molto intimo Paula, in esso troviamo tutte gli stadi dell’angoscia, del dolore che convergono in un’opera davvero profondamente intima.

Invece, se analizziamo probabilmente la sua opera più celebre La casa degli spiriti, abbiamo la possibilità di vivere un’epopea familiare per poi scoprire proprio dall’autrice che molti personaggi appartengono al suo mondo personale e intimo. Certo questo potrebbe essere ritenuto normale poiché si sa che ogni artista (in questo caso una scrittrice, in quanto tale, non fa eccezione!) si ispirano a ciò che conoscono ma pochi hanno avuto e hanno il coraggio di travalicare il confine tra immaginario e reale. Lei non ha avuto alcuna difficoltà a farlo. Basti pensare a quanto deve essere stato doloroso trattare la tematica della figlia morente in Paula senza parafrase, contestualizzare, cambiare epoca e luogo… ma limitandosi a descrivere il letto di morte della figlia per quello che fu. Eppure leggendolo non si sente solo dolore; certo il dolore non manca perché è il dolore di una donna lacerata dall’imminente perdita, di una madre che deve lasciare andare la figlia troppo presto e della vicinanza agli altri membri della sua famiglia. Molti non avrebbero avuto il coraggio di mettere in scena, o meglio imprimere su carta, tutto il loro bagaglio di intimità emotiva e denota una profonda conoscenza e accettazione di sé.

La sua scrittura è scorrevole, mai pretenziosa e molto visiva.

La casa degli spiriti, il più grande successo di Isabelle Allende

Il suo successo editoriale più importante La casa degli spiriti è stato definito un erede di Cent’anni di solitudine di G. G. Marquez anche se appartengono a filoni narrativi differenti: Gabriel Garcia Márquez “Gabo” apparteneva al filone del realismo magico mentre per la Allende si pensa ad un filone “memoriale” poiché, come la stessa scrittrice ama definirlo, si tratterebbe di una serie di memorie, ricordi infarciti di immaginazione e umorismo.

Già perché un altro elemento stilistico che rappresenta molto bene la scrittura della Allende è, per l’appunto, l’umorismo e l’ironia che la stessa Isabelle comprese in ogni suo aspetto stilistico durante il suo periodo da giornalista.

Il famoso romanzo venne pubblicato per la prima volta a Buenos Aires nel 1982 (in Italia edizione Feltrinelli del 1983) e viene ritenuto parte di una trilogia che comprende La figlia della fortuna e Ritratto in seppia (entrambi successivi a La casa degli spiriti).

La casa degli spiriti è la narrazione di un’epopea familiare visti attraverso gli sguardi di una serie di donne molto particolari appartenenti ad essa. La chiave di lettura è lo sguardo di queste donne che parlano dei loro sentimenti, di coloro che amano e del contesto culturale cileno alle prese con un colpo di stato e le trasformazioni politiche e sociale che ne seguiranno. È un romanzo complesso e intricato, ricco di storie e di intrecci in una cornice al confine tra il reale ed il fiabesco poiché segna, nella famiglia Trueba, il passaggio generazionale da Esteban Trueba e Clara Del Valle fino alla nipote Alba.

I ruoli femminili e maschili in La casa degli spiriti di Isabelle Allende

La casa degli spiriti è l’opera più importante della scrittrice cilena. La trama parte dall’inquadrare il capostipite Esteban Trueba, uomo di poche parole e estremamente deciso, che si innamora della bellissima Rosa del Valle. Esteban è deciso a costruirsi una posizione sociale per poter diventare suo marito e i suoi sogni si infrangono quando la giovane viene avvelenata a muore dagli avversari del padre. Deciso ad avere una moglie, Esteban si propone con la sorella minore della defunta amata Clara Del valle, molto diversa dall’eterea sorella: Clara è una donna spirituale e dal carattere particolare.

Il romanzo parte dalla loro storia che da essere una sorta di ripiego diventa un perno: Esteban si dirà innamorato dell’eccentrica moglie pur non riuscendo mai a comunicare realmente con lei. I due piani personali sono estremamente distanti: l’uno terra e l’altra aria, lui raziocinio e lei emozioni.

Esteban si troverà più di una volta a imporre la ragione al sentimento anche con l’arrivo della figlia Bianca (innamorata di Pedro Terzo Garcia) fino alla nipote Alba. Proprio quest’ultima troverà le lettere della nonna Clara e ricostruirà l’epopea familiare e cilena.

Oltre alle vicende personali e sentimentali il romanzo descrive i tumulti interni di una nazione instabile come il suo sottosuolo (Isabelle Allende descrive il terremoto del 1960), fino alla morte del presidente Allende e la salita al potere di Pinochet e alla morte del poeta Neruda.

La casa degli spiriti ebbe un successo editoriale talmente importante da divenire un film del 1993 diretto da Billie August con Jeremy Irons (Esteban Trueba), Meryl Streep (Clara Del Valle Trueba), Glenn Close (Férula Trueba), Winona Ryder (Blanca Trueba), Antonio Banderas (Pedro Terzo Garcia)…

…in conclusione su Isabelle Allende

Isabelle Allende ha compiuto lo scorso 2 Agosto 81 anni e continua a scrivere. La sua ultima creazione è il romanzo El viento conoce mi nombre che non ha ancora un titolo italiano e la cui pubblicazione in Italia dovrebbe avvenire nel prossimo autunno. Con questo romanzo la scrittrice sudamericana parla di immigrazione, di separazione da luoghi noti verso una realtà sconosciuta con un amore romantico e moderno sullo sfondo.

Già perché Isabelle Allende non è estranea a questo genere di tematiche: più volte ha descritto la complessità dei sentimenti e delle relazioni e si è sempre proiettata verso il futuro. Non ci resta che attendere il suo ultimo romanzo!

Ludovica Cassano

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